ultimo giorno di scuola

L’ultimo giorno di scuola

Tempo di Lettura: 4 minuti

Dispetto #36 – Sfigato

Per me giugno è sempre stato il mese dell’estate, anche se l’estate arriva ufficialmente solo il 21.
È un mese che in realtà è una porta sull’estate, quando ero giovane c’era la prima puntata del Festival Bar e quella era l’inizio per me.
Ovviamente c’erano anche altri segnali. Tipo il profumo nell’aria. Avete mai provato a dare un bacio a giugno?
Ha un altro sapore, profuma d’estate, di cose belle.
Certo giugno è anche il mese in cui iniziavano le vacanze, non prima però dell’ultimo giorno di scuola.

La festa in discoteca dell’ultimo giorno di scuola

Non ricordo se vi ho mai raccontato del perché io sia finito a fare ragioneria. Io volevo solo diventare uno che sapeva programmare i computer, decisione presa all’età di 8 anni. Da quel momento in poi non ho mai toccato un pc. Però mi consigliarono quella scuola e io la scelsi. Senza troppe domande, tipo “Forse fare lo scientifico sarebbe più utile per uno come me?”.
No, programmatore, senza badare che prima di quella parola ci fosse ragioniere.
Poi quella era una scuola dove si trovava subito lavoro, un plus che in pochi offrivano.

Mentre mi barcamenavo tra queste cose, intorno alla 4 superiore decisi che era arrivato il momento di dedicarmi alla rappresentanza studentesca. Fu un po’ il mio uscire dal guscio, in quel momento da ragazzino diventai la bozza di un adulto. Iniziai a conoscere anche altre persone al di fuori della mia classe, a fare riunioni, a pensare alle cose importanti, tipo la festa di fine anno.

Fu il primo evento che organizzai, qualcosa tipo
“Hai un amico con una band? Ok digli di venire a suonare.”
“Ah vogliono il palco? Non so cosa sia un palco, non possono suonare su un prato?”
e altre avventure del genere.
Una cosa delirante, ma allo stesso tempo divertente e mi valse anche un buono da 35€ per un negozio in centro.
Posso dire che quello fu il mio primo cachet da organizzatore di eventi. (in circa 18 anni posso dire che le cifre non sono cambiate).

Di quella particolare festa ricordo poche altre cose, se non l’invito a tutti di vederci per la serata successiva alla festa al Fluid. Una discoteca che sta a me come il Celebrità a Max Pezzali
Per me era un evento andare in discoteca, quella volta avevo anche preso un tavolo che mi ero pagato vendendo cinture della Fucking Criminal. (sono passati 20 anni e lo posso dire: erano finte, le stampavo io)

In quel periodo della mia vita, ma nella mia vita in generale non ho mai collegato l’aggettivo arrapante a me.
Per questo in discoteca non pensavo in alcun modo di poter trovare quella che mi avrebbe limonato senza conoscermi
Ero realmente convinto che l’unico modo che avessi per avere a che fare con l’altro sesso fosse farle emozionare:

  • citazioni a caso di autori citati da Ligabue nelle interviste
  • citazioni a caso di Baudelaire
  • Poesie napoletane, fascino esotico

Tipico di chi vuol rimorchiare in discoteca, ma io ero fiducioso.
Perché se Luca Giurato è un anchorman tutti abbiamo una speranza in questa vita.

Sul pullman al ritorno dalla festa di fine anno incontrai una ragazza, una che forse abitava nel mio stesso paese, ma lei da brava primina prendeva i pullman al volo e correva, io in quinta ormai ottimizzavo i tempi tipo Fantozzi.

Era l’ultimo giorno di scuola e gli orari erano un po’ fasulli, così ci ritrovammo sullo stesso pullman a parlare per tutto il tragitto. Cosa che per me è assurda, visto che sin da quando sono piccolo io sul pullman non parlo. Anche lei comunque mi da appuntamento il giorno dopo al Fluid.
In quel momento capii che lei era la mia ReginadelCelebrità.

Ricordo bene di essere arrivato in discoteca e di averla trovato subito.
Lei mi prese per mano e mi portò in giro quasi non aspettasse niente altro che me. Sentivo di vivere quella gioia tipica dei pezzi di Battisti.
Parlo, rido e tu tu non sai perché…

Non ricordo ovviamente nessuna delle parole che mi disse, so solo che ad un certo punto ci baciammo, e io fui convinto che fosse perché l’avevo emozionata sul pullman.
Fu un bacio molto bello, probabilmente per il suo piercing sulla lingua.
Dopo quel bacio la ReginadelCelebrità sparì, un po’ come Livia per Lodo.

Tornai al tavolo dai miei amici, soddisfatto di me, del mio bacio in discoteca, mentre un mio compagno di classe serviva la numero 4 e un altro aveva monopolizzato un divanetto con una di terza
Però le loro erano evidentemente esperienze vuote, mentre io ero emozione, forse potrei anche dire che in quel momento io ero rivoluzione.

Ricordo poco altro si quella sera, se non che poco prima di andare via cercai di nuovo la mia ReginadelCelebrità.

Vantandomi anche con la frase “Vado a salutare quella del bacio” . La cercai un po’ e quando la vidi le dissi “Ciao” e lei sorrise, con lo sguardo di chi evidentemente non sapeva esattamente il suo nome. Si girò, piegandosi a novanta gradi.
Pensai che l’avevo emozionata molto.
Lei nel frattempo stava baciando un tizio grosso il doppio di me, con il cappellino e le mani grandi di quelle che sai che se ti prendono ti faranno male.probabilmente lui l’aveva fatta emozionare più di me.
Perché dai, io non sono uno che baci una volta e poi vai via? Forse…

Non era realmente il nostro ultimo giorno di scuola. Perché il giorno dopo la nostra prof di Economia Aziendale ci volle in classe alle 8.00 per fare simulazioni di seconda prova.
Perché non ho fatto lo scientifico?

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