Dispetto #67 – La stupidità maschile
Come sto facendo da ormai qualche settimana, anche questo Mercoledì ho chiesto sul mio profilo IG, qui per seguirmi, di cosa avessi dovuto parlare in quest’articolo.
Tra le varie opzioni ho messo: quello che le donne non dicono. Ovviamente non avevo nessuna idea di cosa scrivere al riguardo, era solo il titolo di una bella canzone che mi girava in testa in quel momento.
Come dice Fiorella Mannoia “Siamo così, dolcemente complicate”, quella complicatezza che piace tanto ai poeti.
Ogni tanto mi pare che dire “È complessa, stupendamente complessa, come tutte le donne” sia una delle cavolate più grosse che si possano sostenere. Solo che noi maschietti lo facciamo, sentendoci di colpo sensibili, irresistibili e profondi conoscitori del cuore femminile, che come si sa: “È un profondo oceano di segreti”.

Siamo tutti quanti cresciuti convinti che le ragazze fossero principesse intoccabili alla ricerca di un principe azzurro. Loro sempre costrette ad assomigliare al canone Disney, noi che potevamo saltare dall’essere il Principe di Biancaneve a Ivano di Viaggi di Nozze con la stessa identica approvazione sociale.
Così ci possiamo vantare di aver avuto un lockdown dove siamo diventati campioni mondiali di 5 vs 1, mentre se una donna ci dice di masturbarsi restiamo spiazzati, nella migliore delle ipotesi.
Nonostante sia scientificamente provato che le donne etero hanno meno orgasmi di tutti, non pensiamo mai al fatto di essere noi la causa di questa carenza.
Noi maschietti etero, spesso mossi dalla legge dello Gnu “Venut io, venut tuc”, ci sorprendiamo che una donna si masturbi.
Mentre è la cosa più ovvia del mondo.
Noi parliamo della nostra categoria porno preferita come si può parlare di un primo piatto. Ne escono discorsi tipo:
– “Sai ultimamente mi piacciono molto le MILF”
– “Le hai mai provate con la bottarga?”.
Noi: Sommelier della Pornografia, ma guai se una donna si masturba.
Oppure, peggio ancora, una donna che si masturba per noi è una facile. Lo stereotipo dello sfigato è il nerd, chiuso in camera sua a perdere diottirie – è una credenza finta, lo sappiamo? – non sicuramente il prototipo del sesso. Una ragazza che si masturba, invece, per noi è un animale da sesso. La belva che sotto le coperte ci toglierà anche la pelle di dosso.
Convinti voglia ricevere le nostre prestazioni sessuali, avremo exploit del tipo: “Dai vieni da me stasera, che così risparmi la batteria del vibratore”. Immaginandoci audaci e sensuali.
Siamo solo coglioni. Vorrei trovare una metafora per rendere più chiaro ai miei simili etero quanto sia stupido questo pensiero, ma proprio non mi viene. In realtà mi sembra ovvio: tu ti masturbi perché quel giorno ti va, lei si masturba perché quel giorno le va. Fine.
Ah ecco la metafora, in realtà è un parallelismo, ma stiamo mica a far le pulci dai:
se quella ragazza che proprio non ti piace, ma proprio no, perché può capitare esista, ti dice: “Al posto di masturbarti, fatti me” – si esatto, come le pubblicità prima dei video di PornHub – tu che fai? Dici di no. Ecco, tu sei quella ragazza per lei.
Quello in cui però noi ragazzi dimostriamo la nostra idiozia è il desiderio di unicità, di essere i primi. Oscar Wilde diceva: “Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro confusa vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l’ultimo amore di un uomo.”
Come se fossimo tutti San Giuseppe che riceve in dono Maria alla lotteria delle vergini. Noi vorremmo avere una vita piena di amori, e per ognuno essere il primo.
Perché abbiamo paura del confronto con il loro passato, così andiamo in ansia da prestazione e poi siamo i primi a dire “Scusa non mi era mai successo“. Non il record di cui andiamo più fieri.
Molte volte capita che a noi ragazzi piaccia essere l’altro all’interno di una coppia. Insomma lei ha il suo uomo e poi ha noi.
Siamo il segreto che non può dire a nessuno, quello che le donne non dicono, mentre noi possiamo dire davanti ad un whiskey “Sto con una sposata/fidanzata”, sentendoci Gaustardo al grido di: “Ah la tauromachia”. Leggendo “Gente di un certo livello”, ovviamente.
A quel punto ci sentiamo quelli speciali, quelli per cui lei ha messo in discussione anche il suo amore più grande.
Tempo fa mi è capitato di avere un rapporto con una ragazza che era fidanzata. Sì, insomma, siamo finiti a letto. Poche settimane dopo questa ragazza torna ad essere single. Inutile dire che nel mio narcisismo più spinto ero convinto di essere la sola ed unica causa di questa rottura.
Inizio la mia battaglia tra i sensi di colpa e l’ostentazione maschile di una coppia sfaldata dopo il passaggio della parte femminile dal mio letto.
Parecchi anni fa invece mi capitò di dare un bacio ad una ragazza fidanzata. Un bacio cercato, voluto. Lei sembrava sull’orlo di lasciarlo da un momento all’altro, di scappare con me per il nostro sogno d’amore.
Non lo lasciò mai, ma io sentivo di essere stato in qualche modo l’unico, quello che era riuscito a mettere una crepa in una relazione perfetta.
In entrambi i casi, dopo qualche tempo, rivedendo queste ragazze ebbi in risposta la stessa frase, mentre si parlava di quelle situazioni: “Pensavi davvero di essere stato l’unico ad avermi messo confusione?”.
Una mi svelò di avere avuto una relazione parallela, un’altra di tanti momenti di sbandamento oltre a me, quella che si lasciò ovviamente lo fece per motivi più seri di una mezz’ora con me.
Io non ero né il primo, né l’unico. Mi ci ero sentito per auto elezione.
Perché noi ragazzi siamo narcisi e convinti di essere noi quello che le donne non dicono. Mentre in realtà, se in qualche modo le abbiamo toccate, di noi parleranno.
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