l'arte della seduzione

L’arte della seduzione

Tempo di Lettura: 4 minuti

Dispetto #103 – Non so corteggiare

Sono onesto, il sondaggio di questa settimana sulla mia pagina Instagram – qui per seguirmiè stato molto combattuto.
Tra il punto della situazione sulla mia vita, il mio atavico problema con l’ambizione e le mie competenze quando si parla di donne, ha vinto “non so corteggiare”.
Alla fine è una verità, non sono mai stato molto bravo con le arti – uno dei miei primi post lo diceva – men che meno in quella che è da molti viene definita come l’arte della seduzione.

l'arte della seduzione
l’arte della seduzione passa sempre dalle rose

Uno dei miei più grandi pregi è imparare con gli occhi. Da un lato è sempre stata la mia fortuna, a guardarla dall’altro mi fa capire quanto io abbia paura di chiedere per non disturbare.
Questo mi ha portato però ad essere quello che di sesso e seduzione sapesse meno di tutti.
Tra amici ridevo alle battute dove sapevo si dovesse ridere, ma per il resto non sapevo assolutamente nulla. Tanto meno su come si corteggiassero le ragazze.

Tutto quello che sapevo sul corteggiamento lo avevo appreso da film, telefilm e canzoni. Solo che lì era tutto facile, erano tutti bellissimi, le donne esseri volubili che cadevano tra le loro braccia dopo un grande gesto qualsiasi. Bastavano un mazzo di fiori, un sorriso, un’uscita al ristorante senza neanche toccare cibo.
Facile però:

  • Non ero bello
  • Le donne non erano volubili
  • Al ristorante mi piace mangiare

Corteggiare per me è sempre stata un’impresa impossibile. Non ho mai capito da che parte del Teorema dovessi stare.
Ho avuto delle ragazze, certo, ma c’è sempre voluto un minimo di due ad un massimo di 6 mesi prima di poter far capire le mie intenzioni.

Per una lunga parte della mia vita, almeno sino a che non sono arrivati gli sms prima e Whatsapp poi, il mio modo per esprimermi erano le lettere.
Ero timido, non sarei mai riuscito a dire in faccia i miei sentimenti ad una ragazza. Era troppo grande la paura di essere rifiutato. Paura che per altro mi porto ancora dietro.
La lettera mi sembrava il modo migliore. A volte non la consegnavo neanche io, lasciavo che qualcun altro si facesse messaggero del mio amore. Ero timido oltre i livelli di guardia.

Crescendo le cose non sono cambiate. La mia timidezza e l’insicurezza sono sempre lì.
Così mi affido a gesti esagerati, che mi servono per trovare il coraggio.
Una volta avevo escogitato un piano in due fasi. La prima: farle trovare un regalo sul cancello di casa. La seconda: mandarle un mazzo di fiori.
Due colpi uno in fila all’altro. Lo shock l’avrebbe sicuramente fatta innamorare di me. Le feci avere solo il regalo, una sua amica mi convinse a non mandare anche i fiori, io capii che il rifiuto era lì davanti a me, mollai. Non volevo sentirmi dire un no…

Ora il corteggiamento è virtuale. Quando mi misi assieme ad ExMoglie esisteva a malapena Facebook, tornato single, lo scorso anno, era già fuori moda Instagram ed erano arrivate le app di dating.
Io non sono per niente skillato. Cioè vedo delle foto belle e magari mando la faccia coi cuoricini – per poi entrare nella chat e cancellarli quando vedo che restano inascoltati – oppure metto i like.
Non sai mai dall’altra parte come possa prenderla. Se per caso alla terza faccina coi cuoricini inascoltata diventi uno sfigato. Diventi, diciamo: ti mostri lo sfigato che sei.
Soprattutto quando poi fai il match sulle app di dating e devi mandare il primo messaggio.
Serve una laurea in marketing, io proprio non ci sono portato. Ho sempre paura di fare la figura dello sfigato o peggio del disperato.

Nel 2022 ho toccato grandi vette però. Oltre alle tre che si fecero 10.000km a testa piuttosto che uscire con me, ne parlo qui, mi ritrovai a tornare a casa con le pive nel sacco con la scusa: ci siamo fermati da McDonald’s a mangiare, non possiamo andare di sopra e fare sesso; stasera devo andare da LeRoy Merlin non possiamo vederci; ho sognato l’esame di Analisi 1, sono troppo in ansia, non possiamo uscire assieme.
Queste sono tre delle porte chiuse in faccia di quell’anno. La migliore però, fu ad Ischia in una notte assurda.

Ero arrivato sull’isola dopo una giornata delirante, fatta di treni, metro, traghetti e Smart prese a noleggio. Arrivai ad Ischia perché un mio amico aveva i pass per il backstage del concerto di Nino D’Angelo, e cosa fai, te lo perdi?
Il mio amico mi aveva consigliato di sentire una ragazza per trovarmi un alloggio dove dormire. Le scrissi sui social e poi per educazione, dato che mi aveva aiutato, mi offrii di pagarle un drink o un aperitivo.
Lei arrivò verso mezzanotte, il concerto era in pieno svolgimento, le andai incontro. Scese dalla Smart. Era bella da far paura.

Salutò il mio amico, poi mi chiese se volessi andare a fare un giro con lei sull’Isola. Ovviamente accettai. Mi portò a bere gin lemon vicino al castello.
Io, ammetto, ne avevo già bevuti un paio di gin lemon – affrontare un concerto di Nino D’Angelo da sobrio non è tra le mie skills – lei me ne fece bere altri due.
Parlavamo di noi, una conversazione che passava dal cazzeggio alla profondità con una naturalezza sconvolgente. Sino al punto in cui mi disse di essere single da qualche mese dopo una storia molto lunga. Ad un certo punto, in riva al mare entrammo in discorsi che non posso riportare, ma che vi giuro deviano il sangue di un uomo dal cervello al secondo chakra.

Sarà stato l’alcol o chi lo sa ma le distanze fisiche si erano azzerate, potevo sentirle i pensieri da tanto eravamo vicini. Era chiaro come il sole che qualcosa doveva succedere tra di noi. Sentivo che finalmente avevo imparato come conquistare una donna. Lei bellissima, sconosciuta e io ad un passo dal conquistarla.
Mi avvicinai per fare quell’ultimo passo.
Lei mi fermò. Mi disse non poteva farlo. Sarebbe stata solo una vendetta nei confronti del suo ex, e non se la sentiva.

Sentii il mio secondo chakra dire un “eh ma che cazz”. Insomma, neanche la notte in riva al mare da ubriachi?
Io e l’arte della seduzione siamo ai due poli opposti. Quella notte lo capii, più di altre notti.
O forse la verità è che io delle donne non ci ho mai capito niente.

Tu sei una persona seduttrice? Dimmelo nei commenti.

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