L’estate in cui sono diventato grande
Tra poco più di un mese questo blog compirà due anni.
Sembra ieri il giorno in cui ho iniziato a raccontare di me in questo spazio e adesso lo guardo, con più di 100 articoli pubblicati, tante visualizzazioni e amici conosciuti proprio grazie a queste righe, provando un misto tra orgoglio e nostalgia.
Oggi esce il mio primo e-book, un altro bellissimo piccolo passo del percorso meraviglioso che è questo blog.

L’emozione più grossa, guardando tutto questo, è la soddisfazione. Non lo dico spesso, non lo provo quasi mai, ma sono soddisfatto. De I Soliti Dispetti io sono soddisfatto.
Non sono i numeri, che fortunatamente ci sono, non sono gli apprezzamenti, ringraziando non mancano neanche questi, sono soddisfatto di quel che sono io grazie a questo blog. Scrivere tutte le settimane, scavarsi dentro, mi fa arrogantemente dire che in questi 2 anni sono diventato una persona migliore.
Sono tanti i ricordi legati agli articoli scritti in questo tempo. Ho impresso dentro di me il momento in cui ho trattenuto a stento le lacrime, o quando ad un certo punto di un articolo smisi di scrivere consciamente e mi lasciai trasportare; quella sera alzai gli occhi dal pc pensando di aver scritto il mio miglior articolo di sempre, ma completamente stordito. Fu un vortice di emozioni che ebbi la fortuna di saper riportare sulla tastiera.
Ricordo anche articoli che mi hanno divertito tantissimo. Perché rivivere certi momenti mi ha fatto anche divertire un mondo e perché mettere un po’ di leggerezza in questa vita non guasta mai.
Le serate dedicate alla stesura di questi articoli hanno sempre qualcosa di magico. Riaprire i cassetti della memoria per scrivere a volte mi fa tornare in mente momenti che pensavo di aver dimenticato. I ricordi si mettono in fila: tornano in mente albe viste assieme, amici che ho perso di vista, abbracci che avevo lasciato andare e poi arrivano le emozioni.
Dare un ordine a tutto quello che mi riemerge quando scrivo è la parte che amo di più. Rivivere certi momenti mi aiuta a dare un nome a quanto ho provato, a farmi avere meno paura del mio passato.
Nel mio e-book ho voluto parlare del mio primo grande momento di crisi personale. Non ero ancora maggiorenne, ma ricordo quel periodo come uno dei più difficili.
Per scriverlo, per rientrare dentro a quell’emozione, ho dovuto dargli un nome. Ho capito che “Senso di vuoto” era ciò che descriveva al meglio come io mi sentissi in quel momento. Ho sempre pensato fosse depressione, per questo ho sempre avuto paura di parlarne fino in fondo.
Così come rivivere tutti i momenti dell’estate 2002, quella in cui sono diventato grande, mi ha aiutato a capire che se oggi posso essere soddisfatto di me, un primo seme l’ho messo in quei mesi.
La mia speranza è che chi leggerà possa rivedersi in quel che ho scritto e in qualche modo trovarne un aiuto. In questo e-book, lungo come 4 dispetti, ho rivissuto un pezzo difficile della mia vita, con cui ancora non ho fatto i conti fino in fondo.
Però in qualche modo mi ci ha fatto fare pace, perché scriverne mi ha aiutato a trovare un perché a quanto accaduto. Quelli sono stati dei mesi di svolta importanti.
Ho diviso quell’estate in 4 momenti importanti, 4 stati d’animo ed emozioni. Sono tutti dentro “L’estate in cui sono diventato grande”. Il mio primo e-book.
Ne sono soddisfatto, spero ti possa aiutare in qualche modo a dare un nome diverso a qualcosa che anche tu hai provato e di cui hai paura.
Come dice Willie “Perché in fondo essere forti non vuol dire non sentire dolore/Ma conviverci, uscirne migliore”
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