Dispetto #28 – Il calcio
Da buon italiano medio devo ammettere che il calcio ha grandissimo spazio nella mia vita.
Amo guardare le partite, da solo quelle della mia squadra del cuore, in compagnia con tante birre quelle della Nazionale.
Le vivo con passione, come se io fossi “lì, sempre lì, lì nel mezzo”. Le vivo come il motto della Juventus, la mia squadra, “Fino alla Fine”.

Fino all’estate del 1994 per me il calcio era solo un peso, qualcosa di cui dovermi liberare alla svelta.
Non mi piaceva, non era una cosa che mi andava di fare.
A scuola calcio mi ci avevano iscritto i miei genitori contro la mia volontà. Infatti quando ci fu da decidere i ruoli io mi proposi come portiere. Mi sembrava quello dove avrei fatto meno fatica. Lo feci più per noia più che per vocazione.
Nel 1994 ci furono i mondiali in USA. I miei genitori avevano affittato una casa al mare per permettere a mio fratello di respirare aria buona perché soffriva di asma. Le due cose non erano strettamente correlate.
Mi ritrovi così per un mese a Cupra Marittima. In un posto totalmente sconosciuto, ma fondamentalmente a casa.
Mio padre non venne con noi, avevamo un negozio di frutta e verdura, e non poteva permettersi di tenere chiuso un mese intero.
Un altro evento fondamentale di quel periodo fu l’acquisto, grazie ai regali della mia comunione, di un videoregistratore. Così potevamo registrare tutte le partite.
A me onestamente non interessava molto di cosa ci fosse sulle cassette, ma la magia di registrare e poi rivedere era impagabile.
L’italia passò i gironi e noi partimmo per il mare. Le due cose non erano strettamente correlate.
In quella casa nelle Marche io presi ad appassionarmi. Ammiravo le gesta del nostro giocatore più bravo. Sembrava una farfalla tra i fiori. Era leggero, con qualcosa di speciale rispetto agli altri.
Ad un certo punto decise di farci vincere tutte le partite portandoci in finale. Io lo guardavo e mi innamoravo di quello sport. Sport che lui rendeva poesia.
RobertoBaggio mi regalò il calcio e la convinzione che con lui in campo tutto sarebbe andato per il meglio. Infatti in finale sbagliò il rigore decisivo. Facendomi conoscere qualcosa che da tifoso delle Juventus sarebbe diventata quotidianità: le finali perse.
Grazie a RobertoBaggio diventai tifoso della squadra di cui lui era capitano. La JuventusFC.
I primi anni di tifo per a JFC furono meravigliosamente facili. Scudetto, Champions, Coppa Intercontinentale. Poi altri scudetti, qualche finale persa, ma tanto in finale ci arrivavamo sempre e poi il resto diventava facile.
Più passavano gli anni, più la squadra vinceva più io diventavo tifoso. Fino al 1998.
Quando iniziarono le prime polemiche per il rigore su Ronaldo. Certo alcune polemiche erano anche divertenti tipo “Ti amo campionato”, altre erano insopportabili, soprattutto quelle che durano da 24 anni.
Il 2006, il goal di Muntari etc etc. Io personalmente spero sempre ci venga fischiato un rigore in meno che uno in più, perché reggere tutti i “Ladri, buuu, solo rubare” tutti i lunedì è insopportabile.
Anche provando ad usare l’ironia del “Non rubiamo niente, paghiamo tutto fino all’ultimo arbitro”.
Crescendo ho iniziato a vivere il calcio con meno passione.
Per uscire con delle ragazze o uno spettacolo di Improvvisazione, oppure per suonare davanti alle persone ho ignorato delle finali di coppa, dei Juventus-Inter (l’unica partita che vorrei vincere sempre anche alla playstation). Questa è una fortuna, perché questa passione fa perdere la lucidità.
Nel 2006 durante i Mondiali ero deputato all’acquisto delle birre per tutta l’azienda. Ci facevano staccare e mettevano televisori ovunque per permetterci la visione. Una volta mi trovai al tavolo con tutta la direzione.
Italia-Ghana, volarono insulti da parte del vicepresidente esecutivo, mancava solo dicesse “Hanno il veterinario come medico sociale” poi le aveva usate tutte.
Anche io nel tifo sono una bestia. Soprattutto nelle partite importanti di nazionale o JFC sento l’agitazione dentro di me.
Emozione che sfogo con improperi nei confronti di chiunque. Mi trasfiguro, divento il mr. Hyde di me stesso.
I giocatori delle altre squadre sono tutti farabutti, quelli della mia vittime sacrificali. In caso qualche giocatore delle mia squadra prendesse a pugni quello di quella avversaria cercherei i motivi per cui è stato indotto a farlo.
Però la lucidità l’ho persa totalmente nell’estate del 2019 convinto che alla JFC sarebbe arrivato PepGuardiola. Un altro dei miei idoli.
Da calciatore lo adoravo, metteva ordine in mezzo al campo. sempre a testa alta, sempre pulito nei passaggi. Era quello da cui passavano tutti i palloni, era il cervello. Io adoro i cervelli.
Da allenatore mi innamorai subito di lui, dato che il Barcellona è la mia seconda squadra del cuore.
Faceva giocare la sue squadre come fossero un’orchestra sinfonica. Era tutto stupendamente bello.
Quando scopro della possibilità di averlo allenatore della JFC trasferisco la mia residenza social su twitter.
Mi ritrovai in una bolla dove PG era ovunque. I miei guru diventarono dei personaggi detti Insider che con 240 caratteri totalmente a caso avevano conquistato la mia fiducia. Perennemente nascosti dietro dei Nickname assurdi, tipo Zorro o Scipione il Bianconero, loro dicevano quello che volevo sentirmi dire, quindi io li ascoltavo.
C’era un giornalista musicale, c’era una che diceva di aver scritto per Bloomberg e che alla borsa di londra tutti sapevano di questa trattativa. PG sarebbe stato l’allenatore della JFC ed io sarei semplicemente stato l’uomo più felice del mondo.
Non mi importava di tutti i giornalisti seri e delle loro notizie dove l’allenatore della Juve sarebbe stato un altro, tale MaurizioSarri, io volevo PG. Volevo la sua eleganza.
Ero impazzito, googlavo “dress like Pep Guardiola“.
Quindi maglione a girocollo, felpa, coppola?
Senza pensare al fatto che lui fosse un 50enne molto affascinante e molto in forma. Mentre io azzannavo qualsiasi cosa passasse sulla tavola, anche le pedine del monopoli.
Io volevo essere lui.
Twitter poi era un mondo bellissimo. Ogni 3 minuti qualcuno buttava fuori una nuova indiscrezione.
- La clausola che scade il 15/06.
- La moglie che ha già affittato la Maserati per girare a Torino.
- Il contratto pagato dallo sponsor tecnico.
Persino un mio ex collega mi chiamò per dirmi che un barista di una località di mare da ubriaco gli aveva detto di un calciatore della Juve gli aveva confidato della reale possibilità di Pep.
Mi sembrava la conferma che stavo aspettando. Nella mia bolla di Twitter, tutti erano convinti, io avevo conferme solide come la roccia. Probabilmente mi avessero detto che la terra era piatta io ci avrei creduto.
Ero pronto a sfidare il nemico giornalista, con anni di esperienza, fonti reali, verificate, certe, lui non poteva sapere quello che sapeva Ciccio897BN.
Ciccio era della curva, e si sa quelli della curva hanno agganci in dirigenza. Ciccio sapeva la verità.
Ogni giorno una nuova ricerca. Aspettavo la notizia, qualche spiffero. Perché nel mio twitter c’era anche uno con la fidanzata nell’agenzia di comunicazione che si occupava delle grafiche per la JFC, lei aveva già pronte quelle di PG.
Senza parlare della guardia giurata messa in pre allarme. Insomma non c’era niente che potesse farmi pensare a qualcosa di diverso dal suo arrivo, se non che nessun organo di stampa avesse mai parlato di questa possibilità.
Io ci credevo, fino alla fine, così anche quella domenica pomeriggio. La tv perennemente sul canale 200 di Sky. Ad un certo punto viene annunciato ufficialmente MaurizioSarri nuovo allenatore della JFC.
Dove era la Bloomberina? Zorro? Scipione? E Ciccio897BN, dove era? Dove erano tutte le persone che mi avevano illuso, quasi fossi una Carrie Bradshaw qualsiasi.
Volevo guardarli in faccia, fargli vedere tutta la mia rabbia. Io volevo PG sulla panchina della JFC, mi ero illuso e convinto che fosse praticamente fatta. Io li ascoltavo, loro mi avevano mentito.
Perché lo avevano fatto? Forse era tutto un grande TrumanShow per illudermi? Cosa avevo fatto io di male per essere trattato così?
Domande a cui non trovavo nessuna risposta.
Rimasi solo, con la mia delusione. Capendo in seguito di aver avuto un mese intero da terrapiattista del pallone.
Di tutte le finali perse, vittorie del triplete di quelli neroazzurri, cessioni di calciatori importanti il mancato arrivo di PG è stato il più grande dolore sportivo mai provato.
Dopo il mancato arrivo di PG alla JFC cominciai ad accorgermi della crisi tra me ed ExMoglie. Le due cose non erano strettamente correlate.
Però quando le cose possono andare male lo fanno fino alle fine.
Tu, hai mai fatto pazzie per la tua passione più forte?