farla innamorare

Vorrei farla innamorare di me

Tempo di Lettura: 4 minuti

Dispetto #55 – I grandi gesti romantici

Pochi giorni fa mi è uscito tra i ricordi di Facebook il racconto di uno dei gesti più romantici mai fatti per una ragazza.
Mi ha fatto piacere rileggere quelle righe, risalivano ad una cosa accaduta all’inizio di questo millennio.
Lei era andata al mare e io avevo deciso di scriverle tutti i giorni un messaggino per dirle quanto mi mancasse. All’epoca i messaggi si pagavano, avevano massimo 160 caratteri e noi non spegnevamo il telefono per non fare scendere le 2.000lire di addebito.
Lo feci per una settimana, lei non aveva il telefono con sé, nella mia testa li avrebbe trovati tutti al suo rientro.
Purtroppo aveva un’impostazione che le faceva cancellare i messaggi se non letti dopo 24 ore. Tornando a casa non trovò niente. Fu uno dei miei gesti più romantici ma totalmente inutile.
Altre volte questi gesti li ho fatti sperando di conquistare una fiamma, con la stessa probabilità di riuscita di quando guardi le stelle cadenti e desideri: “Vorrei farla innamorare di me”.

farla innamorare
Per farla innamorare di me di solito preparo una cena a lume di candela

Non so se per tutti è così, ma quando una ragazza mi piace davvero tanto mi appiglio a qualsiasi cosa.
Ho inviato “Mio nome e suo nome al 48248”, ho consultato oroscopi, ho persino creduto a chi mi ha fatto le carte – e non mi ha chiamato vincente.
Insomma, ho sempre fatto di tutto per alimentare una speranza, quando oggettivamente una speranza non c’era.
Però, un po’ perché mi piacciono le sfide impossibili, un po’ perché facendo il cantautore è sempre meglio avere sfiga in amore per tirare fuori i capolavori, tipo Rimmel, io ci ho sempre provato.
Forse più la cosa era impossibile più mi piaceva fare grandi gesti per conquistarla, sarà che non avevo nulla da perdere.

Mi è capitato di fare delle cose romantiche anche quando eravamo già assieme. Alla mia prima fidanzata, per i nostri primi tre mesi, regalai tre rose di tre colori diversi. Per dire che quei mesi con lei erano stati diversi ma ugualmente belli.
Ad una regalai uno specchio, perché lei si sentiva giù, non abbastanza e io volevo che si vedesse bella e meravigliosa come la vedevo io. Quello specchio era la metafora dei miei occhi, a quegli occhi lei era perfetta. Finì appeso nel bagno dei suoi. Non la fine che mi aspettavo.

Ho preparato cene, pranzi, organizzato fughe. Ho scritto lettere, una marea di lettere.
Una volta per Lei ordinai una cena ad un ristorante vicino casa. La sua coinquilina andò a ritirarlo per me e apparecchiò sul balcone di casa loro. Io poi scavalcai e mi feci trovare lì. Tutto tanto bello quanto inutile.
Era sul finale della nostra storia. Avrei dovuto capirlo che come dicevano i Neri per Caso “Ci devi stare è inutile sperare di recuperare se hanno detto no”, io invece a testa bassa a sbattere la testa contro il muro.

Quella sera le regalai anche un libro con le mie poesie per lei.
Andai in una legatoria per confezionare il mio regalo più bello.
La raccolta si chiamava “Solo per te… solo per aMMore…” – tempo dopo le avrei raccolte anche nel mio libro.
La doppia M l’avevo messa perché da qualche parte Erri De Luca aveva detto che era la sua parola preferita. Fare un grande gesto, con un tocco da intellettuale, mi sembrava la cosa più giusta per farla innamorare di me nuovamente.
Avevo messo anche una citazione degli Afterhours: “decido quindi che per il nostro bene sarò noiosamente magnetico e intrigante”.
Era il mio modo di dirle che mi sarei impegnato per essere il meglio. In realtà, sempre per citare Agnelli, ero solo “un bel minchione”.
Ero gasato felice. Passai il mio entusiasmo al rilegatore.
Tornai una settimana dopo, quando ormai la storia stava finendo. Deluso, dicendo “Grazie del suo lavoro, ma chissà se servirà”. Il rilegatore mi rise in faccia.

La verità la dice Bojack: “E in TV, i personaggi imperfetti mostrano costantemente le persone a cui tengono con questi grandi gesti sorprendenti. E penso che una parte di me crede ancora che sia l’amore. Ma nella vita reale, il grande gesto non basta. Devi essere coerente, devi essere affidabile e bravo. Non puoi semplicemente rovinare tutto e poi prendere una barca nell’oceano per salvare il tuo migliore amico, o risolvere un mistero, e volare in Kansas. Devi farlo ogni giorno, il che è così… difficile.”
Esserci tutti i giorni è difficile.

Una volta a Chiara (nome di fantasia), quella che accompagnai a Modena, decisi di fare un regalo – perché qui da noi si ricevono i regali a Santa Lucia.
Mi aveva detto di avere tante idee in testa per il futuro e tanti sogni. Decisi di regalarle una scatola di legno dove metterli dentro tutti. Mi sembrava perfetta per farla innamorare di me.
Andai alle bancarelle in centro città, acquistai una scatola di legno grezzo. La feci pitturare del suo colore preferito. Dentro quella scatola misi una sua fotografia scattata qualche mese prima.
Un bigliettino: “Questa è una scatola dei sogni, e io ne ho messo uno mio”.

Era sorpresa, sorrise, le piacque. Allo stesso tempo sembrava un stranita. Le chiesi cosa la facesse sentire così.
Mi guardò, sorrise, io non capivo. Sorrise di nuovo, poi disse: “Non avevo capito che ti piacessi ancora, pensavo fosse passata. Non mi sembrava ci stessi provando”.
Ero così scarso nell’arte del corteggiamento da non averle fatto capire quanto mi piacesse.

Anche quella volta presi due di picche con stile. A volte penso di avere bisogno di un Hitch che mi spieghi le donne.
Imparare a corteggiare, senza fare grandi gesti, senza fare marketing ingannevole.
Resto ondivago tra questa, una delle dichiarazioni d’amore più belle e sincere messe in un film, e il Bojack che è in me.
Mi ricorda l’altro lato della medaglia dell’amore, che la vita fuori dalle citazioni, dalle serie tv alla fine va vissuta. E a volte va anche male.

Il grande gesto però mi fa sentire vivo, probabilmente lo faccio più per compiacere il mio ego che per un reale corteggiamento. Non serve a farla innamorare.
Le più belle storie della mia vita sono nate e cresciute senza bisogno di forzare nulla.

Tu hai mai fatto qualcosa di grandioso per qualcuno? Raccontamelo nei commenti!

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: