BUON COMPLEANNO TESORO

Buon compleanno tesoro

Tempo di Lettura: 4 minuti

Dispetto #50 – Buon compleanno I Soliti Dispetti

In questi anni, dove la pandemia è stata protagonista o sfondo delle nostre vite, in molti hanno deciso di dedicarsi a ciò che sanno fare veramente.
C’è chi è diventato influencer postando video comici, chi è diventato mastro pizzaiolo. Il fenomeno delle grandi dimissioni ci fa capire bene come nel nostro paese ci sia voglia di riprendersi il proprio tempo e di fare qualcosa che piace davvero.
Anche io nel mio piccolo ho iniziato a fare una cosa che amo. Mi sono fermato e mi sono chiesto: “Cosa sai fare e ti piace davvero?”, scrivere è stata la prima risposta.
Così eccoci qui, siamo al primo anno di questa avventura, quindi: buon compleanno i soliti dispetti, buon compleanno, tesoro.

BUON COMPLEANNO TESORO
buon compleanno tesoro, ma siamo solo alla prima curva.

Con la zona rossa ho iniziato a seguire i corsi di marketing di google, ad acquistare libri sul copywriting e studiare il più possibile queste materie.
Nello stesso periodo mi è arrivata l’offerta di seguire più da vicino la sede della Compagnia Nazionale di Improvvisazione a Bergamo (la mia città). Tra i miei compiti di organizzatore c’è anche quello di seguire i social, sentitevi liberi di mettere un like qui. Praticamente un secondo lavoro.
Decisi quindi di compare una scrivania per il mio salotto e da lì iniziai ad avere anche il mio secondo ufficio.

Ai tempi delle scuole superiori ero abbastanza bravo a scrivere, la prof Benvenuto, una persona a cui devo molto, mi diceva che ero il miglior redattore passato da lì. Io ne sono sempre stato lusingato, ma oggettivamente c’erano anche altre persone molto molto brave, non faccio nomi solo per non rischiare di dimenticarmi altri.
Scrivere mi divertiva molto e sentivo di esserci portato in qualche modo.

Venne poi l’avvento dei blog di msn, disordinati, disorganizzati. Dentro ci finiva tutto. Ricordo di di un post con la mia PersonaDelCuore.
Quando andai a trovarla a scrivemmo questo dialogo una riga a testa.
È un ricordo strano, perché non ricordo cosa avessimo scritto, ricordo come stavo mentre lo facevo. Ero felice.

Nel 2009 scrissi un racconto a puntate su un blog. Lo feci pensando che la scrittura sul web dovesse essere più snella e veloce di quella su carta.
Non ci si può perdere in lunghe divagazioni, tipo raccontare del primo anno di blog compiuto nel 2022 e partire a parlare dal 2002.

Quando decidi di aprire un blog una delle cose che fai è andare a scrivere su google “Come monetizzare con un blog”. Google, che è una persona educata, non ti ride in faccia, ma ti umilia mettendoti le foto di Chiara Ferragni, Aranzulla e Di Maio, che comunque grazie a un blog è diventato ricco.
Svanito l’effetto dell’umiliazione ricevuta trovi le frasi “Risolvi i problemi di una nicchia”, “Crea la tua business persona”. Io mi sono fermato a pensare a quale nicchia appartenessi e chi fosse la mia business persona. Dopo tutto sono maschio, bianco, etero, una nicchia un po’ vasta e all’apparenza senza problemi.

Nel 2022 il vero problema per un MBEB è solo uno, capire il patriarcato. Cosi decisi che questo blog avrebbe dovuto spiegare agli uomini perché il patriarcato è sbagliato e fa male anche a noi.
Da lì sono venuti fuori articoli come questo sui figli o quello sulla cilecca.
Dopo poco però mi sono reso conto di non poter essere solo quello. Io volevo far ridere.

Una delle cose di questo blog è la volontà di parlare con leggerezza delle sfighe della vita. Sfighe che ho deciso di chiamare dispetti, e di evitare la parola resilienza i tutti i modi, se non per dileggio.
Ho iniziato a pensare che questo blog dovesse essere divertente e la monetizzazione non dovesse più arrivare dalle conferenze in cui mi avrebbero chiamato a spiegare il patriarcato agli iscritti di Sesso, Droga e Pastorizia, ma dalla mia capacità di vendere facendo ridere. Ovviamente l’esperimento di vendita non è mai iniziato.

Questo blog è qui perché mi piace farlo. A volte esce un articolo divertente, altre uno più profondo. Però tutte le settimane esce un articolo.
Mi sono dato una regola. Avere un giorno fisso d’uscita. Non ci si scappa. Per tutto l’anno io il martedì sera ero occupato, era la mia sera per il blog.
Ora il martedì ho lezione di Impro (l’unica cosa che può farmi rinunciare a queste righe) e quindi l’articolo slitta di un giorno.
È un impegno verso chi legge, verso di me e per questo ufficio che adesso ha una scrivania, una bacheca e una lampada da tavolo.
Mi sono comprato una sedia ikea comodissima. Ho un astuccio con pennarelli, evidenziatori e un block notes.

Sono le mie mille parole settimanali, mi fanno star bene, è un anno che lo fanno.
Però visto che siamo alla fine di questo post totalmente autocelebrativo allora devo dire un po’ di grazie per questo compleanno.

Il primo va a Benedetta. Senza di lei gran parte di questo blog non ci sarebbe. Mi ha curato la palette dei colori, l’idea grafica e poi mi ha sempre spronato a scrivere dicendo anche “Questa cosa la fai da professionista”, non so se crederci ma me lo prendo e porto a casa.
Grazie anche per quella notte di marzo in cui mi hai aiutato a capire quanto stessi sbagliando.

A Simone, Diana, Federica, Karine e tutti quelli che mi scrivono per dirmi “C’è un refuso”, “Il sito non va”. Una garanzia.

A Susanna per aver contribuito agli arredi dell'”ufficio”

A quelli che mi fermano per strada e mi dicono “Leggo il tuo blog, mi fa ridere” o “Ho letto il tuo blog, carino”.

Emiddio e Francesco, commentatori e fan del blog da prima ancora che qualcuno sapesse della sua esistenza.

La già citata prof Benvenuto, alle due Tizi che non si conoscono ma è incredibile come lo stesso nome voglia dire sempre così tanto per me nella vita.

Grazie a Suhrya per tutto l’aiuto che mi ha dato in questo periodo. Lei non lo sa, ma il regalo che le ho fatto domenica è stata la prima cosa che ho comprato con i guadagni del blog (ah sì, perché un mezzo modo per farlo fruttare l’ho trovato).

Come ogni compleanno che si rispetti c’è la sua festa.

Giovedì 1 dicembre, a LA SERRA di Seriate ci sarà SENZA TATUARSI RESILIENZA, lo spettacolo che nasce da questo blog.
Un racconto che inizia da uno dei momenti più difficili della mia vita e racconta dei motivi per cui “La vita vale sempre la pena di essere vissuta”.

Buon compleanno I Soliti Dispetti, buon compleanno tesoro.

Ovviamente se vuoi fare un regalo a questo blog, condividi sui tuoi social il tuo articolo preferito e taggami

Non potevo chiudere senza una citazione, e quindi il pensiero è che un anno è andato ma onestamente la penso come Mr. Wolf.

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