baci sbagliati

Baci sbagliati

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Dispetto #102 – I baci di cui pentirsi

Ci sono due momenti nella mia settimana: quando sbirciando sulle mie stories Instagram capisco chi ha vinto il sondaggio – se vuoi partecipare clicca qui e seguimi – e quando devo scrivere l’articolo.
Mi ripeto: “Adesso divento Giò il blogger. Di cosa parlo, quale punto di vista cerco?”. Mi appunto nella mente frasi, citazioni, idee, momenti che potrei raccontare.
Alcune le perdo, altre restano. Quando accendo il pc di Giò il blogger so esattamente cosa voglio dire. Oggi non è così.
Ha vinto, quasi in maniera scontata, l’articolo sui baci sbagliati. Adesso davanti al pc mi chiedo: “Cosa sono i baci sbagliati?”

baci sbagliati
un bacio sbagliato e la vidi andare via sulle scale

Di baci ne ho dati tanti, a tante persone. Non ricordo nemmeno tutte quelle con cui è potuto capitare.
A volte è successo senza che questo avvenimento mi potesse scuotere più di tanto, altre invece è stato qualcosa di molto più sentito.
Mi rendo conto, riflettendoci ora, che il mio lato di maschio competitivo si è storicamente espresso attraverso il bacio. Mi sentivo figo se riuscivo a baciarne tante.
Non ho mai fatto gare a chi si portasse a letto più ragazze, è sempre stato troppo intimo, troppa alta la mia concezione del sesso per derubricarlo a gara. Il bacio invece no. Vi posso dire che mentre scrivo queste righe penso: “Figa Giò, vedi che alla fine anche tu sei un maschio che deve sentirsi campione”. Però dai, la consapevolezza è il primo passo verso il miglioramento? No?

Adesso mi viene più difficile parlare di quel che volevo parlare, state leggendo un flusso di coscienza, scusate.
Forse credo che questo ragionamento mi abbia aiutato. Esiste un bacio sbagliato? No. Tutti quelli che ho dato, vuoi perché ero ubriaco, vuoi perché ero innamorato, sono stati baci giusti.
Soprattutto meglio avere il rimorso di un bacio dato, che il rimpianto di uno lasciato andare. Perché come si sa: ogni lasciata è persa.
Però se è vero che non esiste niente di veramente sbagliato e possiamo imparare da tutto, a volte serve mettere a frutto questi insegnamenti. Ok, ora so di cosa parlare.

Eravamo ad una festa con credo almeno 100 persone, io arrivai con la testa veramente per aria.
Era un periodo della mia vita dove navigavo nelle placide onde dell’incertezza – pensa come cambia tutto per non cambiare niente eh – però come si sa, il mare “Sembra che ti culli ma poi ti vuole ingoiare”*.
Io a quella festa ero semplicemente un sacchetto di plastica nel vento, pronto ad essere portato un po’ dove la vita avrebbe voluto. Quella sera volevo solo ridere e non pensare a niente, soprattutto in fatto di donne. Non avevo fatto i conti con questa ragazza che non avevo mai visto prima, riccia, con un viso divino e il fisico plasmato da Afrodite come sua messaggera sulla terra.

Quando la vidi, in battuta a tutti quanti i miei amici dissi: “Ragazzi prenotate la chiesa che io mi sono innamorato”. E da ottimo corteggiatore quale sono non le rivolsi la parola tutta la sera. Passato il momento iniziale non avevo nessuna voglia di allontanarmi dal mio gruppo di amici per andare verso il suo capannello.
Ogni tanto la vedevo passare, cercavo di osservarla il meno possibile immagino fallendo miseramente nel mio intento, perché era di un magnetismo imbarazzante.

Come ogni festa che si rispetti, dove ognuno aveva il compito di portare qualcosa, nessuno di noi si era premurato di portare acqua o analcolici. Quindi se qualcuno avesse avuto sete avrebbe dovuto ripiegare su dell’alcol.
Io cercai di contenermi, perché l’alcol lo reggo a tratti, ma rimasi tra gli ultimi ad andare via, e cosi anche la FigliaDiAfrodite.
Continuava a stare con il suo gruppetto di amici, molto ubriaca. A quel punto non so perché decisi di avvicinarmi, in realtà avevo paura per lei. Era indifesa, e i suoi amici non mi piacevano in quel momento. Con la scusa di “portarla a vomitare” la allontanai da loro.

Arrivammo in bagno e io le dissi: “Ti serve che ti apra la porta?”, lei mi guardò e sorrise: “Io non devo vomitare”. Lo so cosa state pensando, soprattutto gli o le utenti di un certo sito nero e arancione: “Ho visto un sacco di video iniziare così”. Non fate come con quei video lì e non arrivate direttamente al finale.
Io e la FigliaDiAfrodite eravamo sempre più vicini. Ma in qualche modo, da salvatore stavo solo diventando un carnefice diverso.

Sentivo che il suo corpo aveva una vibrazione particolare, come mi stesse dicendo: “Ti voglio”. Le chiesi una cosa, d’istinto: “Quanti anni hai?”. Rispose 18.
Mi sentii una scossa fortissima lungo la schiena. Mi vidi ad un tavolo in una discoteca accerchiato da amici quarantenni dare da bere a delle ragazzine, con dietro di me Moccia che prendeva appunti per il suo prossimo libro. No, era troppo anche per me. Fu la mia fortuna, come tornare alla realtà tutto d’un tratto. Era tutto sbagliato, mi dovevo fermare.

Eravamo a meno di un palmo uno dall’altra. Mi fermai. Le dissi che se non doveva vomitare allora era il caso di tornare dagli altri.
Lei cambiò espressione, il suo viso trasfigurò, passando dalla complicità alla rabbia. Se ne andò, risalendo le scale, facendo ondeggiare la sua rabbia assieme ai suoi fianchi nell’aria ancora ferma in attesa del nostro bacio sbagliato.
Fuori pioveva ed io guardavo andare via la FigliaDiAfrodite, appena diventata una Dolce Venere di Rimmel.

Io rimasi lì. Sentivo di aver fatto una cosa giusta, maledicendomi, perché troppo spesso le cose giuste sono tentazioni allontanate. E le tentazioni, invece, sono fatte per caderci.
Mentre vivevo questo romanticismo bohemien il silenzio fu interrotto da un suo biascicare a metà scale: “Mavvafanculo”.

Tempo dopo scoprii che quello sarebbe stato anche il suo primo bacio.
Quindi sì, quello, forse, sarebbe stato davvero il bacio sbagliato per eccellenza. Non mi sarei mai perdonato di appropriarmi di uno dei ricordi più belli di una sconosciuta, che tale sarebbe rimasta.
Il primo bacio si sa che non si scorda mai, io ne ho anche parlato qui.

Tu hai mai dato o non dato dei baci sbagliati? Raccontamelo nei commenti.

*dovreste condividere l’articolo anche solo per questa perla che trovate nel mezzo.

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